L'attivista Bridget Ohabuche
L'attivista Bridget Ohabuche

Africa, gli attivisti per il clima: "Noi battaglieri prima di Greta Thunberg"

Il cambiamento climatico è una sfida planetaria, le cui conseguenze più gravi sono pagate soprattutto dal Sud mondiale. Il nuovo protagonismo africano passa anche dalla battaglia ambientale

Toni Castellano

Toni Castellanoredattore lavialibera

29 febbraio 2024

"Sul cambiamento climatico l’Africa si è posizionata chiaramente come soggetto e non più come oggetto delle decisioni dei paesi occidentali e del loro approccio paternalistico". E ciò avviene in un più ampio processo di "decolonizzazione  dall’imperialismo economico e politico". Secondo Bridget Ohabuche, attivista di origini nigeriane e residente in Italia dal 2008, le coordinate sono chiare, così come i segnali che provengono dal Continente nelle sedi internazionali.
“Più che di emancipazione dall’Occidente credo si tratti di un processo di decolonizzazione dall’imperialismo economico e politico”
Ohabuche, a quali segnali si riferisce?
Quando i paesi sviluppati non hanno garantito agli Stati africani il fondo promesso per affrontare il cambiamento climatico, un gruppo di 85 assicuratori, durante i colloqui della Cop27, ha creato l’African Climate Risk Facility, un fondo per fornire copertura contro siccità, inondazioni e carenza di cibo. Alla Cop28, i rappresentanti del Continente hanno alzato la voce, sollecitando i paesi industrializzati a rispettare i loro impegni e attuare le regole stabilite a Parigi. La Conferenza di Dubai si è sbloccata solo quando le parti hanno raggiunto un accordo storico sull’operatività del Loss and Damage Fund e sugli accordi di finanziamento con impegni per un totale di oltre 700 milioni di dollari.

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